Mangiare a Napoli a suon di spiccioli: arriva l’outlet multimediale salva cibo

Augusto LacalaNews

Sull’onda del tam tam anti spreco targato Expo 2015, arriva anche nel circuito partenopeo www.lastminutesottocasa.it : l’app che rivoluzionerà il modo di fare la spesa delle casalinghe campane.

Stanchi di inseguire i soliti volantini da supermercato? Inviperiti contro Groupon e i siti di Deal Marketing che offrono qualsiasi genere di coupon, tranne gli sconti sui generi alimentari?
Finalmente sui cellulari italiani impazza un’utility per le massaie riciclone.

Si chiama LastMinuteSottoCasa (LMSC) ed è il primo social market italiano, o meglio l’evoluzione in chiave 2.0 del volantino delle occasioni.
Il meccanismo è semplice e si basa soprattutto sulla deperibilità di parecchi prodotti alimentari.
Il pane e i prodotti da forno ad esempio, devono essere venduti rigorosamente “di giornata”.
Sarebbe assurdo comprare uno sfilatino indurito o un maritozzo rinsecchito.

E le eccendenze, che fine fanno?
Di solito, se non vengono distribuite ai centri di solidarietà, finiscono nel contenitore dei rifiuti alimentari.
Perché allora non recuperare parte delle perdite, mettendo gli ultimi cornetti in svendita?
Scaricando LMSC, si verrà avvisati delle offerte più appetibili nei dintorni dell’ufficio o della propria abitazione.

L’app trova-sconto però non raccoglie solo fornai e speedy pizza.
Macellerie, pescherie e soprattutto rivenditori di prodotti ortofrutticoli biologici, sono i più interessati a smaltire le eccendenze e quindi a fornire scontistiche più appetitose. Ma persino le bancarelle da mercatino possono registrarsi sulla piattaforma e competere con la grande distribuzione, grazie al mezzo più democratico di tutti i tempi: il web.

Il lieto fine è assicurato, perché a conti fatti ci guadagnano tutti: i commercianti che recuperano parte dell’invenduto, i clienti che acquistano prodotti di qualità a prezzo irrisorio e l’ambiente, perché gli scarti che affluiscono in discarica, si riducono nettamente grazie a questo sistema.
Senza contare i vantaggi indiretti, come i riflettori puntati sui piccoli negozi di quartiere che di certo non potrebbero competere con le grandi offerte da supermarket e il ritorno all’ovile degli acquirenti online, ormai smaliziati dai gruppi di acquisto.

Il network, presentato a marzo con una conferenza stampa a Palazzo San Giacomo, conta ormai centinaia di adesioni, tra i cittadini napoletani.
Napoli però è solo l’ultima tappa di questo immaginario “giro d’Italia” anti spreco. Genova, Como, Milano, Monza, Torino e Pavia: hanno già adottato l’app riciclona a riprova di una sensibilità crescente per un’economia a minimo impatto.

E proprio in questi giorni il progetto sta per sbarcare e sbancare (si spera) a Messina per diffondersi, durante i mesi estivi, in tutta la Trinacria.

“La nostra speranza – racconta Francesco Ardito, uno degli ideatori dell’applicazione – è racchiudere in un network virtuale la maggior parte dei commercianti italiani, per poi pensare a lanciare il progetto anche all’estero!”