Dal 2016 si torna ai tempi della nonna: il vetro a rendere ora è realtà!

Augusto LacalaNews

latte in vetro

Negli anni 90 la Berna, per far tornare indietro con la memoria i nostalgici dei tempi andati, tirò fuori dal cilindro il latte fresco in vetro. Ve lo ricordate? Ci si illudeva di ritrovare i sapori di una volta semplicemente attraverso un restyling , a tutto svantaggio dell’ambiente! Sebbene fino agli ’60, il vuoto a rendere fosse una prassi consolidata, infatti, dagli anni ’80 in poi, la pratica della restituzione dei contenitori, cadde in disgrazia. Troppo scomoda e troppo da miserabili :questo il verdetto dei consumatori. Dallo scorso dicembre, però, le cose sono cambiate!

Tutto merito dell’ormai famoso Collegato Ambientale: la “finanziaria verde“, attesa da molto tempo, che finalmente mette in ordine molte questioni italiane in fatto di riduzione dei rifiuti ed emissioni inquinanti.

Chi pensava che il ddl fosse solo un presidio sforna multe, dovrà ricredersi: l’impianto legislativo è su alcuni temi decisamente propositivo e reintroduce pratiche virtuose come il vetro a rendere

L’esperimento promosso dal Parlamento e fortemente voluto dal Movimento 5 stelle, in sostanza prevede che si torni ai tempi della nonna, quando ogni massaia accumulava in casa bottiglie e contenitori in vetro su cui aveva pagato una piccola cauzione, per poi restituirli al negoziante una volta svuotati, con tanto di rimborso.

Il meccanismo per il consumatore, previsto dal provvedimento green, sarà quasi lo stesso, ma al contrario di altri esperimenti tentati in passato da privati e mai riusciti, per l’aumento dei costi per i produttori, questa volta il decreto  prevede una soluzione per ridurre le spese di sterilizzazione e la reimmissione sul mercato dei contenitori.

Sgravi fiscali e agevolazioni sulla Tari, la tassa sui rifiuti, la merce di scambio per rendere vantaggioso anche dal punto di vista del packaging, il sistema del vetro a rendere.

La rivoluzione,quindi, sta anche nella modalità premiante per chi riduce gli scarti a monte, che comincia a sostituirsi alle punizioni a furia di multe.

In Germania il sistema del reso, attivo già dal 1991 e legge dal 2006, ha dato nuova linfa all’economia locale creando la figura dei “collezionisti di vuoti”, persone spesso svantaggiate che tirano a campare raccogliendo e restituendo i contenitori lasciati in giro.

La prima macchina self service per la restituzione del vetro, anzi, pare sia stata inventata addirittura nel 1920. E secondo voi perché? Perché in un sistema siffatto a guadagnarci sono praticamente tutti!

In primis l’ambiente, visto che i contenitori in vetro possono essere riutilizzati fino a 30-40 volte. E che dire dei consumatori, che potranno recuperare almeno in parte i costi dei loro acquisti e dei produttori, visto che riusare costa meno che riciclare?

Un dubbio rimane: quali saranno le modalità di attuazione del decreto in Campania e quando potremo dire addio alle campane verdi?

La certezza è che se oggi un’azienda ci sorprendesse con il nuovo look dei contenitori del latte, probabilmente sarebbe per innescare un circolo virtuoso di riuso e non per semplice pubblicità!