Sai cos’è lo strummolo?

Augusto LacalaNews

strummolo

Cosa avete ricevuto per Natale? Accessori tecnologici e qualche giocattolo per i più piccoli, già pieno di luci e bottoni, di solito trionfano sotto l’albero persino come regali per i primi mesi di vita. Strenne  per stupirsi per lo più da soli.
Sembrano lontani i tempi  in cui il divertimento era per strada, tutti insieme e bastava un tappo di bottiglia, due legnetti o qualche figurina per sentirsi in tasca il mondo. Ma in realtà,  quelli che chiamiamo i “giochi di una volta”, sono  divertimenti  che risalgono a pochi anni fa!

Ve lo ricordate lo strummolo?
Quella specie di trottola in legno, con la punta di metallo, che per essere lanciata aveva bisogno della sua funicella.
Si passavano ore intere nei cortili a cercare di far girare su stesso quel balocco quasi cilindrico… ed erano solo gli anni ’50! Chissà cosa ne penserebbero i bimbi di oggi!

E a mazza e piveze ci avete mai giocato?
Per farlo si doveva sacrificare un manico di scopa, tagliarlo e ricavarne due bastoncini: uno più lungo, ovvero la mazza e uno più corto, che diventava il pivezo.
Poi bisognava renderli appuntiti e colpire con la mazza una delle due estremità del pivezo, per farlo saltare. Il resto del gioco era simile al baseball. Il pivezo una volta in aria, doveva essere preso al volo dalla mazza e lanciato quanto più lontano possibile. Più sempice di così!

Poi c’era sotto a muro. Un gioco per lo più per maschietti. Bastava qualche monetina per partire. Il primo soldo veniva lanciato contro il muro per farlo rimbalzare. A questo punto si faceva a gara a chi, con le altre monete, riusciva ad avvicinarsi di più al primo spicciolo scagliato. Chi vinceva poteva prendere tutto il bottino del campo di gioco.

E lo schiaffo del soldato? Ve lo ricordate quanto si aspettasse con gli occhi strizzati quel ceffone, con la paura della sberla colossale, per poi dover tirare a indovinare, guardando le facce degli amici, chi era stato a colpirci?

E per finire, c’era il carruoccio che metteva d’accordo tutti! I maschietti temerari salivano su quella sorta di slittino costruito con assi di legno. Al posto delle ruote, i cuscinetti a sfera regalati dal meccanico di papà e per manubrio una corda, più simile a redini che ad un volante.
Su quel trabiccolo ci si buttava giù, lungo una discesa e si urlava a squarciagola, tra paura e risate, mentre le bambine incitavano contente di non essere maschietti!

Oggi il divertimento è concepito in maniera del tutto diversa, i ragazzi fin dalle elementari sembrano completamente assorti nelle loro console per videogiochi. A volte li vedi ridere o emozionarsi, senza alzare la testa dallo schermo, come ipnotizzati.
E se chiedi a qualcuno di loro : «Sai cos’è uno strummolo?» forse risponderà di si, ma solo dopo aver consultato un motore di ricerca!

 

 

L’opera in copertina è di Roberto Sanchez