Quando le sfide si vincevano a colpi di biglie e palline di carta

Augusto LacalaNews

Come giocavano i nostri nonni da ragazzini? Di certo non con console e videogames. Avevano qualcosa che pian piano nel tempo si è persa: la fantasia di chi vince una guerra a colpi di biglie o palline di carta e di chi,steso su un prato o in una vasca da bagno, riesce ad immaginare oceani sconfinati e foreste amazzoniche! Questo è il percorso che ci racconterà Bidon Toys la prima borsa scambio del giocattolo antico che il 28 e 29 novembre alla Mostra D’oltremare durante la 39a edizione della Fiera del Baratto e dell’Usato ci farà fare un viaggio tra forme e materiali che non esistono più!

Ma cos’è una borsa scambio?
Un intero padiglione dello spazio fieristico più bello d’Italia, che si trasforma in un Paese dei Balocchi in miniatura, pieno di bambole, giocattoli di legno, trenini, sia in esposizione che in vendita.
Una cuccagna per tornare bambini, ma anche per scoprire il meraviglioso mondo delle collezioni di giocattoli del secolo scorso, che da Roma in giù stava aspettando uno spazio per mettersi in mostra.

La parole d’ordine è collezionismo ma anche baratto, perché i maniaci del pezzo raro, si sa, vivono pure di scambi.

Ad organizzare questa stanza dei giochi storici insieme a Bidonville è l’associazione Toys & Soldiers di Luca Menna e Marco De Francesco che per l’occasione esporranno il meglio delle loro collezioni private.
Intere vetrine con dentro 50 anni di soldatini, dagli anni ’70 ai giorni nostri e più di 700 pezzi, che racconteranno il modellismo d’auto dagli anni ’40 in poi.
Dallo xiloplasto alla cellulosa, la collezione di Luca Menna raccoglie le case produttrici che hanno fatto la storia dei giochi di guerra (Atlantic, Starlux, Elastolin, Britain) mentre nella collezione di De Francesco trionfano i pezzi rari come una gru giapponese, in latta, a movimento manuale del ’55.

Sullo stand di Tiziana Grassi dell’ Ospedale delle Bambole, invece, vi stupirete trovando solo braccia, occhi e pezzi di ricambio di giocattoli antichi.
“Il nostro spazio – racconta Tiziana Grassi- sarà fatto soprattutto di parole e racconti per descrivere la vita di quattro generazioni al servizio dei sogni dei bimbi cresciuti!”

Enzo Capuano, il collezionista che ha prestato i suoi 1500 pezzi al Museo del Giocattolo del Suor Orsola Benincasa, porterà alla Mostra D’Oltremare uno spaccato delle sue teche, fatto di clown e riproduzioni circensi dal 1850 al 1950.
Un secolo raccontato attraverso lo spirito ludico del circo, per srotolare il filo dell’immaginazione con cui tanti cuccioli d’uomo hanno immaginato il loro futuro, che è adesso!

Oggi ho comprato una bambola per Silvia!” aveva annotato Benedetto Croce sui suoi taccuini, di ritorno dalla Germania riferendosi alla figlia. Dagli anni ’30, quella creatura di cellulosa verrà esposta dopo l’opportuno restauro di Amarcord 900, nella sala di Bidon Toys, insieme ad altre riparazioni storiche: dagli automi ai push toys, i pupazzi in legno semovibili trainati da un’asticella, come il famosissimo pinocchio che sbatacchia i piattini.

“Il gioco è quanto di più familiare ciascuno di noi conservi nel cuore – conclude Enzo Capuano, che è anche professore di Storia del Giocattolo al Suor Orsola Benincasa- Quando si parla di giochi il re e l’uomo della strada hanno la stressa luce negli occhi!”