Quando conquistavamo il mondo coi soldatini da 100 lire

Augusto LacalaNews

Una gigantesca stanza dei giochi, dove ognuno potrà ritrovare un pezzo del suo racconto, questo è il filo conduttore di tutte le kermesse di Bidonville. Con lo stesso spirito, nasce anche Bidon Toys: la prima borsa-scambio del giocattolo da collezione, che il 28 e 29 novembre, durante la 39a edizione partenopea della storica fiera di Bidonville, invaderà i padiglioni della Mostra d’Oltremare di bambole, soldatini, macchinine e giocattoli del secolo scorso.

“Il Sud Italia è una vera e propria fucina di tradizioni che rischiamo di sparire -spiega Luca Menna collezionista di soldatini e fondatore di Toys & Soldiers, l’associazione promotrice del progetto – Basta aprire un ripostiglio per trovare veri e propri tesori ereditati dal tempo, eppure nel Meridione, manca completamente un evento dedicato al giocattolo del passato. ”

Non solo robottini anni ’70, o bamboline in panno lenci: tra le raccolte di Toys &Soldiers ci sono vere e proprie chicche, come la Ferrari Testa Rossa, che la Bburago ha dedicato nel lontano 1986, nientemeno che allo scudetto del Napoli.
Una Ferrari completamente azzurra con stemmi e scritte che inneggiano alla squadra del Ciuccio: secondo Antonio De Francesco, il collezionista che l’acquistò, più di 20 anni fa, questo omaggio alla squadra partenopea, testimonia la sorpresa che il mondo sportivo ebbe, nel trovarsi la squadra del Napoli in vetta al podio dei campioni d’ Italia.

“Oggi i più piccoli si divertono in maniera passiva al ritmo del mouse di un PC – racconta Luca Menna- ma fino a pochi anni fa, bastava una manciata di soldatini Atlantic da 100 lire, per far galoppare la fantasia e sognare di conquistare il mondo. Nel frattempo molte aziende produttrici di giocattoli e modellini hanno chiuso i battenti o ridotto al lumicino la loro produzione e questi balocchi da due lire, oggi sono oggetti cult, battuti all’asta anche a centinaia di euro al pezzo.”

Un giro tra i giocattoli vecchi porta a scoprire materiali in disuso, come la zama, una lega di zinco, alluminio e magnesio, usata per i modellini d’ auto e codificata in proporzioni precisissime per evitare inconvenienti, oppure il cromoplasto un materiale di origine vegetale brevettato da Valentino Landi proprio per la costruzione di miniature.

Oggi i modellini si fanno ancora , ma non hanno più il valore affettivo di una volta. Si costruiscono per lo più in resina , usando stampi prefabbricati, in cui viene colato il materiale da costruzione: un procedimento più economico, di certo, ma a prezzo di tanta poesia persa, tra quei fili di ferro che fungevano da ossatura ai vecchi soldatini fatti in pasta di cartone!

E si può andare ancora più a ritroso. Scavando nelle collezioni degli amici di Bidon Toys si incontrano persino gli antichi i soldatini di piombo e le atomobiline in latta di inizio secolo: la collezione di Antonio De Francesco, parte proprio con uno di questi pezzi, una Citroën del 1904, una rarità francese, visto che i più comuni esemplari di modellini litografati ad inizio secolo erano tedeschi.

Non rimane che aspettare la Fiera del Baratto e dell’Usato per tornare bambini nel Paese delle Meraviglie di Bidonville!