L’isola ecologica non è “l’isola che non c’è”! Viaggio tra i contenitori dei Colli Aminei

Augusto LacalaNews

frigorifero nell'isola ecologica

“Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto fino al mattino” :erano queste le indicazioni per raggiungere l’isola di Edoardo Bennato. Per quelle ecologiche di Asia, invece, ci vuole molto meno! Dal centro storico, spostandoci in metro , noi di Bidonville abbiamo visitato quella di Via Saverio Gatto ai Colli Aminei, e ci abbiamo impiegato una quarantina di minuti, tragitto a piedi incluso.

A dire il vero avremmo potuto risparmiarci un bel po’ di strada scegliendo un’altra delle 7 location per la raccolta dei rifiuti urbani di Asia.
Le isole ecologiche, però, si dividono in due categorie: le semplificate, dove non si possono conferire i rifiuti pericolosi, come frigoriferi e tv, che degradando emettono sostanze tossiche e quelle complete, dove si può lasciare qualunque cosa. A noi ovviamente interessava avere una panoramica a 360°, in cui ficcare il naso: perciò la scelta è ricaduta sui Colli Aminei.
Prima legge dell’isola: per sversare bisogna essere un’utenza domestica e non un ‘attività commerciale. Le isole ecologiche, in pratica accolgono solo i rifiuti dei residenti napoletani e per dimostrarlo basta una semplice carta di identità.
E se si ha la residenza in un’altra città, ma si vive a Napoli? Basterà munirsi di ricevuta della Tari a dimostrazione che i propri rifiuti li si produce in città.

A vederla da lontano, l’isola di via Saverio Gatto, non dà affatto l’ impressione di una discarica! Immettendosi nel vialetto, sembra quasi di passeggiare verso un belvedere, perché l’asfalto un po’ in salita, mette in primo piano il panorama con vista del Vesuvio. Dopo pochi passi, tra le piante compaiono i primi cassonetti, quelli degli indumenti usati.

Non è necessario doversi disfare di un oggetto ingombrante: all’isola ecologica, si possono portare anche i normali rifiuti della raccolta porta a porta,o magari ottimizzare i tempi, sbarazzandosi di tutto contemporaneamente.
All’ingresso il personale è cortese e, anche se non è incaricato di provvedere allo sversamento, è comunque sempre disponibile ad aiutare i nuovi arrivati ad orientarsi, con una chiacchiera e, qualche volta, persino un caffè!

Semplicità di conferimento assodata, è necessario scavare un po’ sotto la cenere, per mettere l’accento sulle questioni pratiche. Mettiamo allora il caso, di una pensionata che si voglia disfare del suo frigorifero: come farà tutta sola?

“La nonnina avrà due scelte.- a risponderci è l’ingergner Michele Mazzella, dirigente Asia- Prima opzione consegnare il rottame al negozio dove avrà acquistato il nuovo elettrodomestico, al momento della consegna del nuovo. Secondo il decreto soprannominato one to one, infatti, l’esercizio sarà obbligato alla gestione dell’ingombrante. Altra possibilità: la pensionata, vista l’età, potrà farsi aiutare da un amico durante il conferimento o, al massimo, firmargli una delega con fotocopia della sua carta d’identità”                       …Facile no!?

Dopo questo mare magnum di informazioni, ci portiamo a casa pure uno scoop! Entro la fine del 2016, oltre alle 7 isole ecologiche di cui trovate la piantina nel link Asia più su, Napoli sta per dotarsi di un’ottava meraviglia: l’isola di Chiaiano, con spazi multimediali per la didattica infantile e, addirittura, attrezzature per il gioco.

Napoli insomma, si attrezza per entrare nell’economia circolare a partire proprio da queste oasi. Le isole ecologiche non sono l’isola che non c’è, ma luoghi molti concreti da cui parte il riciclo e presto anche il riuso, visto che secondo l’ormai famoso Collegato Ambientale, le aree per la raccolta dei rifiuti speciali, dovranno dotarsi di spazi per la preparazione al riutilizzo! Ma questa è un’altra storia che speriamo di raccontarvi presto!