Dalla Rete O.N.U al Caffè che vale oro: piccole grandi pratiche per salvare il mondo e produrre ricchezza

Augusto LacalaNews

Una bicicletta elettrica a briglia sciolta per l’Italia, bastimento a due ruote, carico carico di nomination per il riconoscimento “Buone pratiche a rifiuti zero”, è l’incipit di una premiazione che si è tenuta il 21 giugno a Capannoli e che ha premiato il lavoro di Rete O.N.U, di cui anche Bidonville fa parte.

“Una rete autorganizzata di operatori dell’usato, esempio concreto di come dal recupero di beni e prodotti, possano guadagnarci ambiente, economia radicata sul territorio e solidarietà sociale”

Questa la motivazione che ha spinto gli esperti di ZERO WASTE, il movimento che promuove e coordina le pratiche italiane ad impatto zero, a riconoscere la Rete O.N.U come snodo di una cultura a spreco minimo.
La rete O.N.U, è il circuito che raccoglie e coordina la maggior parte degli operatori italiani dell’usato, dai recuperatori stranieri ai venditori ambulanti.
Un’attività, quella della rete, che unisce la tradizione dei mercatini storici come il Baloon di Torino, o Porta Portese a Roma, all’antico mestiere dei rigattieri e dei saponari, dei recuperatori Rom, per creare nuove economia e soluzioni alla crisi.

18 i premi consegnati, tra aziende e start-up, che si sono distinte per la produzione green e per una corretta gestione degli scarti di lavorazione.

Il I premio per le buone pratiche a rifiuti zero, è arrivato proprio in Campania. Ad aggiudicarselo un Hotel: il Conca Park di Sorrento che ha aderito perfettamente al progetto “Una stella per l’ambiente” incentivando al miglioramento dell’eco-efficienza, personale, fornitori e persino gli ospiti.

Ma il premio per l’inventiva va sicuramente a Funghi Espresso, il kit per l’auto-produzione casalinga di funghi commestibili, coltivati usando i resti del caffè al posto del terriccio.
I funghi prodotti dal kit riusa-posa, all’analisi organolettica del Ministero della Salute sono risultati prodotti dall’ottimo rapporto nutrizionale. Funghi Espresso è un esempio concreto di Urban Farming, la rete di fattorie urbane che trasforma in oro gli scarti delle vicine città.

Un fiore che nasce dal ciclo virtuoso dei rifiuti è la statuetta simbolo del premio “Buone pratiche a rifiuti zero”, realizzata in materiali riciclabili dalla designer Stefania Brandinelli.

Sempre restando in tema caffè, altro trofeo curioso è andato al Brevetto per le compresse dell’ing.Gianpaolo Belloli
Le cialde per le macchine da espresso, infatti, non sono riciclabili, ma devono essere inserite nel contenitore dell’indifferenziata, perchè fatte di plastica rigida o rivestite di carta, a cui spesso il granulato aderisce. Grazie al procedimento dell’ingegner Belloli, niente più cialde, ma pastiglie che possono essere inserite anche in rivestimenti biodegradabili.
Tra i premiati anche giganti come Carlsberg Italia: il colosso della birra, per il suo rivoluzionario sistema di spillatura a cascata senza l’utilizzo di Co2 e l’introduzione di fusti in plastica riciclabile.

“Siamo ormai in una fase successiva alla green economy-speiga Augusto Lacala, presidente della Rete O.N.U- la fase della blue economy. Riutilizzare le risorse, rimane sicuramente un punto focale a cui tendere, ma ormai i tempi sono maturi per cominciare a produrre ricchezza dagli scarti. Ben vengano quindi tutte le piccole e grandi pratiche che attivano il circuito virtuoso dei beni”